“Sono finite le sedie” questo si sono sentiti rispondere ieri sera, quando hanno chiesto altre sedute per altri amici che erano arrivati all’evento politico organizzato da Michele Marini a Frosinone favore di Simone Costanzo, candidato del PD alle elezioni regionali del prossimo 4 marzo.” Ho la pelle d’oca – ha affermato Michele Marini- è questa la bella politica per cui vale la pena di continuare ad impegnarsi, tra gli amici e per gli amici”.
“Tutte le battaglie politiche in cui ci siamo impegnati – ha affermato Marini- le abbiamo vinte, perché L’ abbiamo fatto insieme, ma questa sera non sono qui per me, ma per Simone Costanzo con cui, oltre che un’amicizia storica, c’ è un’ affinità politica. Simone- ha continuato- è candidato, nelle fila del PD al consiglio regionale del Lazio. È’ uno di noi, è il voto che avreste dato a me”.
“La Regione Lazio – ha affermato Simone Costanzo nel suo intervento- si sta giocando la partita più importante. Cinque anni di governariato di Zingaretti tanto hanno fatto e penso all’uscita dal commissariato della sanità, al taglio dei troppi enti partecipati che giravano intorno alla regione, al risanamento della Cotral fino all’ultimo, grande, risultato per la nostra provincia che è il salvataggio dei 300 posti di lavoro della Idealstandard. Ma ancora tanto c’ è da fare e non dobbiamo, per nessuna ragione, fermare la politica del risanamento avviata da Zingaretti, perché è ora che si può iniziare a parlare di crescita”.
“Mi piace pensare la Regione – ha continuato Costanzo – come l’ente del nostro vissuto quotidiano quello che decide sui problemi che tutti noi viviamo quotidianamente, viabilità, trasporti, sicurezza e interventi sulle strade, agricoltura, turismo. In quest’ottica il voto alla Regione acquista ancora più importanza: dovete scegliere un rappresentante forte, che
riesca a portare avanti con tenacia le vostre richieste, ma che soprattutto lo faccia con onestà, trasparenza e Costanza”.
Scherza Simone Costanzo sull’ analogia del termine con il suo cognome, ma è chiaro il messaggio che vuole far passare rivolgendosi a tutti gli intervenuti definendoli “La famiglia di Michele”: “Io ci sono, ma non da solo. In regione voglio portare ognuno di voi”.