Domenica mattina. Non servono calendari, la riconosci dalle tapparelle delle camere ancora chiuse, dalla calma dei passi della gente in strada, dal suono delle campane che incitano ad andare, e dalla lunga, anarchica, scomposta fila di vetture parcheggiate su ambo i lati dei marciapiedi nel pittorico quartiere dell’Olivella di Veroli. Da santuario mariano a posteggio libero e zona franca per bivacco. Una triste, tristissima involuzione di uno dei luoghi più affascinanti del centro storico. È domenica mattina, il paese si ferma. Ma loro no. Sono sempre lí a svolgere il fastidioso compito di ingombrare ed ostruire. Come una missione. Sono le “volpi” del parcheggio, quelli che vogliono stare comodi e si ritengono più furbi degli altri. Poco importa se proprio su quel marciapiede c’ è uno scivolo per agevolare il passaggio a persone con problemi motori. Poco importa, anzi rende più comoda la salita sul gradino. Forse i pochi controlli hanno trasformato il quartiere dell’Olivella in uno squallido luogo al servizio dei più prepotenti e irrispettosi delle leggi e regole civili. Alla base di tutto restano comunque la maleducazione, l’ insensibilità e l’ inciviltá. A non voler dire che a pochi metri vi è un comodissimo parcheggio pubblico dove con un euro si può sostare sei ore. Rispetto, basterebbe solo un po’ di rispetto. Tra i tanti buoni propositi per questo nuovo anno ancora in fasce, mettiamocelo un po’ di buonsenso!Monia Lauroni
Cronaca Parcheggi ‘anarchici’ a Veroli, le lamentele dei residenti